Visto l'avvicinarsi del corso CW ho pensato che fosse ora di farmi un oscillofono degno di questo nome però la mia proverbiale pigrizia mi ha fatto pensare ad una delle mie: un oscillofono altro non è che un oscillatore, un piccolo amplificatore, un altoparlante e l'immancabile circuito di alimentazione ... beh ... quelle vecchie casse casse da pc che avevo buttato li da parte da tempo hanno già quasi tutto, manca giusto l'oscillatore ma per il resto sono perfette.

Di schemi per gli oscillatori del resto se ne trovano in quantità industriale così ne ho cercato uno che fosse il più semplice possibile, che produca una sinusoide abbastanza pulita in modo da avere un suono gradevole, che preveda solamente componenti di facile reperibilità ed infine che si riesca ad adattare facilmente a tensioni di alimentazione differenti visto che, come alimentazione, contavo di usare quella che si trova già nelle casse.

Dopo essermi guardato un pò intorno sono incappato in questo schema che mi è piaciuto subito

Ora, se trascuriamo il fatto che condensatori da 50n e da 20n non ne ho mai visti in giro per il resto è perfetto, per i condensatori basterà usare quelli da 47n e 22n che sono sufficientemente vicini come valori. Anche il transistor non è particolarmente critico, un BC108 (o simili) va benissimo come sostituto del BC109 proposto.

In realtà lo schema originale, che pare sia stato pubblicato anche su una qualche annata del mitico Handbook dell'ARRL, prevedeva una alimentazione a 9V con una R4 di 3,3K; quello qui a fianco è il mio adattamento per l'alimentazione a 12V.

Dunque dicevo, smontata la cassa che contiene l'amplificatore e rimossa l'altra, va verificata la tensione in uscita dall'alimentatore ed eventualmente ricalcolata a dovere la R4, quindi non resta che procurarsi i pochi componenti e una basetta millefori.

SbrogliatoQuesto lo sbrogliato cui sono arrivato io ... ebbene si, ho l'abitudine di fare gli sbrogliati pure quando monto i circuiti su basette preforate perchè così è molto più difficile riuscire a sbagliare qualcosa.

Il montaggio non dovrebbe impensierire nessuno vista la semplicità e se anche non avete alcuna esperienza penso sia un ottimo circuito da cui cominciare a mettere mano al saldatore, questo comunque è il risultato finale cui sono arrivato io. Se proprio è la prima volta che vi cimentate nell'autocostruzione magari non fate come me che ho la mania di montare sempre tutto stretto stretto e prendetevi un po' di spazio in più .

Dimenticavo un dettaglio non proprio trascurabile: il tasto va messo tra la resistenza R4 e l'alimentazione inserendo un connettore adatto al proprio tasto telegrafico, connettore che poi andremo a mettere da qualche parte sul corpo della cassa. Io sono stato fortunato e ho potuto sfruttare il foro che serviva per far passare i cavi dell'ingresso audio.

Prima di effettuare il collegamento dell'oscillatore all'ingresso audio verificate qual è quello per la cassa "sopravvissuta" che se lo collegate al canale sbagliato non sentirete nulla (ovviamente).

Ultimato il montaggio e verificato che funzionasse tutto a dovere con un tono tutto sommato piacevole mi son tolto lo sfizio di fare una misura con l'oscilloscopio

Come si vede il segnale è bello pulito e, anche se non altissimo, è più che sufficiente a pilotare l'ingresso.

Non resta che isolare ben bene il tutto e trovargli uno spazio adatto dentro la cassa e il gioco è fatto.

Un'ultima raccomandazione per i meno esperti: ricordatevi che su un lato del trasformatore d'alimentazione arrivano i 220V di rete; fate molta attenzione a non metterci le dita e assicuratevi che nessuna parte della circuiteria, compreso il vostro oscillatore, possa mai venire in contatto con quella tensione che non sarebbe per nulla piacevole trovarsela direttamente sul tasto.

73 de IZ3GME Marco